Eccolo. Il Parco dell’Energia Rinnovabile.

Il sito è on line, inutile parlarne troppo, meglio mettere il link che è per.umbria.it
Se volete saperne di più su logo, nome ecc. continuate a leggere.

Nome
Spesso un nome nasce da settimane di prove e ricerche, a volte invece dopo poche ore di lavoro a qualcuno viene un’idea e tutti dicono che è quella giusta; col PER è successo così, l’ho buttato lì tra tante idee acerbe e tutti abbiamo avuto la chiara sensazione che il lavoro fosse già finito.

Guido Bertola, Paolo Faustini e Daniela Fioni mi hanno aiutato a stressarlo e testarlo. Tutti hanno detto che era l’idea giusta, coralmente;  ed è stato così anche dopo, col cliente, l’unica che è rimasta un po’ scettica è una dei soci fondatori, Maria Chiara,  che ancora oggi non è del tutto convinta; peccato, al suo parere ci tengo, ma nella “conversazione  poietica” siamo stati travalicati dall’entusiasmo degli altri.
Il nome è qualcosa in cui ti devi sentire dentro, come in una una pelle; ti rappresenta, in sostanza sei tu. Quando si è in tanti, questa funzione non è così facile.
Un acronimo a me di solito non piace affatto; se non implica secondi significati molto spiritosi o metaforici, in genere mi sembra noiosino, burocratico; mi è capitato molte volte di dover fare il “renaming” di aziende che si erano date come nome un acronimo, magari deciso dal commercialista, e poi si sono rese conto che con quel nome potevano solo fare i terzisti.
Ma il PER è un caso davvero diverso: poter scegliere come nome una preposizione! in italiano non l’ha mai fatto nessuno.
Il nome del PER vuole sottolineare che alla base di tutto c’è lo scopo, la finalità.
Associare l’identità alla preposizione per non solo è molto sticky, ma è anche così permeante e pervasivo da rasentare il subliminale. “PER” è breve, essenziale, forte, immediato, forse un po’ troppo maschile, forse non troppo eufonico, ma assolutamente memorabile e questa, specialmente per una struttura che non può permettersi molta pubblicità, è una delle caratteristiche più importanti.

Logo

Il logo nasce da un brain storming residenziale (il luogo si presta decisamente bene) condotto da Guido Bertola con una selezione di talenti usciti da poco dal Poli di Milano: Andrea Amato, Alice Baraldi, Andrea Bergamini, Francesca Mangiacina; poi c’ero io mescolato ai giovani. Ne è nato un logo semplice, esclusivamente tipografico che si basa su un lettering fortemente caratterizzato e riconoscibile.
“P”, “e” ed “R” assumono forza come acronimo pur non presentando segni di interpunzione; l’elemento di accento è la sottolineatura della “e”, che, stando a significare energia, si configura anche graficamente, come denomitatore comune di tutte le attività del parco.
Il segno della pala eolica,  è stato inserito come quasi-asterisco, ed è un elemento ricorrente per delle ridondanze molto essenziali, quindi a basso rumore, nei vari elementi di immagine semi-coordinata.

Sito

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La strategia è semplice; scegliete un bel tema di un CMS (in questo caso WordPress) e procedete poi ad una personalizzazione molto, molto meticolosa. Levate invece di mettere, abolite fondini, colori e mascherine varie dove non sono indispensabili, cercate aria e per una volta non ascoltate il cliente che, tipicamente, lo troverà “troppo vuoto”. Il risultato sarà un sito pulito col design decisamente caratteristico, ma con tutti i vantaggi di funzionamento collaudato e gestione autonoma di un CMS.
Questo, oltre a ridurre i costi,  emancipa il cliente: una volta che gli hai dato il layout col telaio logico strutturato, lui può arrangiarsi e aggiornare il sito liberamente da solo. Il sito così è vivo e ogni pochi giorni viene rinnovato.