Nel mio libro appena uscito prometto una serie di link dei pochi media dove
– vale la pena di mandare una notizia
– vale la pena di comprare un’inserzione pubblicitaria.
Ecco, la pagina dei link è questa.
Sono debitore a Massimo Acanfora, a Altreconomia e in particolare al libro di Giulio Sensi “informazione, istruzioni per l’uso” da cui abbiamo copincollato quasi tutto l’elenco che segue. Ho tolto e messo qualcosa in questo mondo in continuo movimento.
Per favore, aiutatemi a aggiornare e integrare questo elenco. Grazie.
Sono le testate delle nicchie che ci somigliano.
Non tutte accettano inserzioni pubblicitarie, e ne siamo contenti. Le altre costano poco, e se ragionassimo in termini profit di mero numero di contatti, renderebbero altrettanto “poco”; ma noi, invece, ci troviamo chi ci somiglia: a noi va bene di incontrare pochi contatti, ma buoni.
I media indipendenti
Li abbiamo scelti per voi, utilizzando criteri il più possibile oggettivi di selezione.
Fra i “no” mettiamo la totale dipendenza da finanziamenti pubblici o da finanziamenti privati di dubbia provenienza, il controllo diretto o indiretto da parte di “poteri forti” (che siano politici o economici), gli interessi economici dell’azienda proprietaria in altri campi che possano limitarne l’indipendenza.
Fra i “sì” una struttura proprietaria e organizzativa democratica, come nel caso delle cooperative editoriali, la presenza di poca o nessuna inserzione pubblicitaria, la coerenza fra i contenuti e gli strumenti adottati per trattarli, la qualità del giornalismo e la rilevanza dei temi affrontati.
Il risultato è il viaggio che segue: difficile dire che in Italia l’informazione indipendente sia capillarmente diffusa, sana o in crescita, ma neppure si può affermare che sia stata messa a tacere dai meccanismi fin qui descritti.
Molte preziose esperienze anche se quasi sempre molto piccole. Ci scusiamo con chi -tanto involontariamente quanto inevitabilmente- abbiamo trascurato. Il nostro intento è quello di continuare a promuoverle perché possano non solo resistere ma anche crescere e moltiplicarsi. Perché sono indispensabili.
Agenzie di stampa:
È la prima agenzia giornalistica quotidiana dedicata all’impegno sociale in Italia e nel mondo. Nasce dalla Comunità di Capodarco, coinvolta in prima persona in queste tematiche e dalle comunità di accoglienza del Cnca. Si rivolge su abbonamento a giornalisti, testate, enti pubblici, associazioni. Fornisce notizie e approfondimenti su Diritti, Disabilità, Droghe, Dipendenze, Economia, Politica, Emarginazione, Povertà, Immigrazione, Minoranze, Infanzia, Adolescenza, Lavoro, Religioni, Volontariato, Terzo settore. Produce dossier e speciali e diversi prodotti editoriali anche su committenza, fra cui un notiziario quotidiano in collaborazione con l’Agenzia Dire.
È un’agenzia di stampa per l’informazione indipendente sui paesi del Sud del mondo. Le notizie, le analisi e gli approfondimenti, in particolare, riguardano il processo della globalizzazione e i suoi effetti su queste aree del pianeta.
La Missionary international service news agency fornisce quotidianamente notizie da, su, e per il Sud del Mondo. È nata su volontà di alcuni gruppi missionari per “dare voce a chi non ha voce”. Conta sul copioso flusso di notizie proveniente dalla rete informale di corrispondenza del mondo missionario, diffusa nei 5 Continenti. Il direttore responsabile Pietro Mariano Benni lavora insieme ad una squadra di giornalisti professionisti il cui obiettivo è “far arrivare ad un mondo sordo la voce di un mondo vivo”.
Agenzia di stampa con sede a Roma nata nell’ottobre del 1967 come voce del movimento cattolico impegnato. Si occupa principalmente del mondo religioso con una particolare attenzione verso l’ecumenismo, la Chiesa di base, l’America Latina, l’Africa, la pace. Nata come quindicinale, attualmente pubblica due numeri a settimana: un numero dedicato alle notizie, Adista-Notizie (colore blu) che si alterna ad un approfondimento dal titolo Adista-Segni nuovi (colore arancio) e ad un numero dedicato ai documenti, Adista-Documenti (colore verde).
Agenzia radiofonica che produce e distribuisce prodotti radiofonici di approfondimento a circa 35 radio italiane. Amisnet è anche un’agenzia di servizi che si occupa della valorizzazione di materiali audio attraverso la creazione di archivi informatici e di portali web per la loro consultazione. Tra le altre attività dell’agenzia ci sono la promozione di progetti di cooperazione tramite i media e in particolare le radio, consulenze, studi radiofonici mobili, produzione di radio-documentari.
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Quotidiani:
Editore: Cooperativa Editrice
Prezzo: 1,20 euro (2,5 euro il sabato con l’inserto culturale “Alias”)
Il “quotidiano comunista” è stato fondato nel 1969, ed è il più storico fra i giornali fuori dal coro. Fornisce ai lettori ogni giorno spunti di riflessione e una forte attenzione al dibattito politico. Dal 6 giugno 2008 è stata rinnovata la grafica che conserva ugualmente le caratteristiche “prime pagine”, irriverenti e ironiche. Il Manifesto gode delle provvidenze del governo all’editoria cooperativa e vive del sostegno dei lettori. Per questo si trova spesso, e oggi ancora di più, in una situazione di crisi alla luce dei tagli dell’attuale governo all’editoria cooperativa che rappresentano circa il 25% dei ricavi. Propone notizie e analisi internazionali di grande qualità oltre a ricorrenti inserti. Fra questi Le Monde Diplomatique, inserto del francese Le Monde che tratta una gran varietà di argomenti di importanza planetaria ed in primo luogo segue le relazioni internazionali. Si trova in allegato al giornale in edicola a metà mese (costo 1,70 euro).
Editore: Editoriale Il Fatto s.p.a.
Prezzo: 1,20 euro
Una vera novità per il contesto italiano che non vive di editori “puri”. Il primo numero è uscito il 23 settembre 2009 dopo una campagna abbonamenti di qualche mese in cui -cavalcandone l’indignazione e la voglia di informazione libera- ha raccolto la fiducia, di decine di migliaia di lettori, grazie anche all’ingaggio di giornalisti noti, anche in televisione, come Marco Travaglio, Antonio Padellaro (che ne è direttore), Peter Gomez, Luca Telese, Oliviero Beha, Massimo Fini, Gianni Barbacetto. È edito da una società senza azionista di maggioranza e lo statuto prevede una maggioranza qualificata del 70% più uno per decisioni riguardanti la linea editoriale e la nomina del direttore. Una quota fino al 30% dell’azionariato è riservata ai giornalisti. Fra gli azionisti più importanti c’è la casa editrice Chiarelettere. Nel 2009, nonostante pochi mesi di attività, ha già registrato un utile netto di 2,17 milioni di euro, mettendo a disposizione degli azionisti (che possono scegliere se riceverli o lasciarli all’azienda) 756.000 euro di dividendi. Il Fatto si propone come voce indipendente nel panorama giornalistico italiano, puntando a fare notizie e a trattare i temi che gli altri media trascurano. Pur senza una grafica particolarmente gradevole e trattando notizie impegnative (in genere inchieste giudiziarie), diffonde ogni giorno circa al momento fra le 115.000 e le 120.000 copie.
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Riviste settimanali:
Editore: Internazionale S.r.l.
Prezzo: 3 euro
Qualcuno contesta che lo si elenchi tra i media indipendenti, perchè ha una proprietà; Internazionale offre ogni venerdì i migliori articoli della stampa straniera tradotti in lingua italiana. Conta sulla collaborazione anche di autori italiani come Tito Boeri, Loretta Napoleoni e Goffredo Fofi e di autori stranieri che vivono in Italia, per la rubrica Italieni. È diretto da Giovanni De Mauro e ha un pubblico di circa 105.000 lettori e 21.550 copie inviate in abbonamento. Ha un sito web con newsletter quotidiane d’informazione e una raccolta dei link ai giornali di tutto il mondo. Parallelamente al lavoro della rivista, Internazionale pubblica tramite la propria casa editrice “Fusi Orari” una serie di libri che spaziano tra reportage, saggi, narrativa, testimonianze, immagini, fumetti. Ogni anno organizza a Ferrara un festival di giornalismo molto partecipato, con illustri ospiti da tutto il mondo.
Editore: Ed. Altritalia soc. coop.
Prezzo: abbonamento online 45 euro, cartaceo 99 euro. Esce il sabato con l’Unità, importante l’edizione web.
Nato dall’eredita del settimanale Avvenimenti, offre ogni settimana articoli e inchieste su temi di attualità dalla politica internazionale all’economia sostenibile, dalla scienza ai rapporti umani.
Riviste mensili:
Editore: Altra Economia – società cooperativa
Prezzo: 4 euro (abbonamento annuale 38 euro)
Altreconomia è un mensile nato nel novembre del 1999. Da allora, l’obiettivo è di dare visibilità e spazio a stili di vita e iniziative produttive, commerciali e finanziarie ispirate ai principi di sobrietà, equità, sostenibilità, partecipazione e solidarietà. In questo, particolare attenzione è dedicata ai temi del commercio equo e solidale, dell’ambiente, della finanza etica e della cooperazione internazionale. Ma anche a inchieste sui poteri economico-finanziari e sulle mafie. L’impegno della redazione è raccontare i meccanismi dell’economia mondiale, denunciandone soprusi, storture, ingiustizie. È edita da una cooperativa composta da oltre 450 persone, essenzialmente lettori della rivista e organizzazioni. Anche per questo, Altreconomia è un piccolo “caso editoriale” che vive senza pubblicità né contributi pubblici. Oltre che su abbonamento e in alcune librerie, è acquistabile nelle botteghe del commercio equo. È anche editore di libri “fuori dal coro” e porta avanti a livello editoriale alcune battaglie come quella per l’acqua pubblica e contro il consumo sfrenato di acque in bottiglia.
Editore: Società Cooperativa Editoriale Etica
Prezzo: 3,5 euro (abbonamento annuale 35 euro)
Testata di proprietà della Fondazione Culturale Responsabilità Etica e promossa da Banca Etica è specializzata nei temi dell’economia sociale, della finanza etica e della sostenibilità.
Nonostante alcuni svarioni (recentemente ha suscitato molte proteste un numero contro il concetto di decrescita) Valori resta tra più autorevoli in Italia a trattare questioni complesse e “difficili” relative al mondo dell’economia e della finanza in maniera approfondita, ma al tempo stesso comprensibile: denunciandone le ingiustizie, evidenziandone le implicazioni sui comportamenti individuali e sulla vita della società civile a livello sia locale che globale, e promuovendo le esperienze, le progettualità e i percorsi dell’economia sociale e sostenibile. Si trova in alcune librerie e nelle botteghe del commercio equo, ma per averlo la migliore soluzione è abbonarsi. Utile l’archivio gratuito online dei numeri vecchi sul sito in pdf.
Editore: Cooperativa Editoriale La Nuova Ecologia
Prezzo: 5 euro (abbonamento annuale 28 euro)
Il mensile edito da Legambiente è una voce storica dell’ambientalismo italiano. La rivista viene inviata agli abbonati e ai soci di Legambiente, oltre a essere in vendita anche nelle principali librerie. Dal 2005 esce con una nuova serie che dà spazio ad inchieste, reportage dall’Italia e dall’estero, dossier di approfondimento, proposte per uno stile di vita ecocompatibile. Accoglie notizie, informazioni, inchieste e approfondimenti su cambiamenti climatici, ogm, inquinamento, agricoltura, parchi, salute. Si avvale di contributi pubblici per l’editoria no profit.
Editore: Cart’armata edizioni
Prezzo: 3 euro (abbonamento 30 euro)
Terre appartiene alla categoria molto speciale dei giornali di strada, che non vengono ordinariamente venduti nelle edicole, ma solo da una rete di venditori composta da persone in difficoltà economica. La vendita del giornale gli consente di vivere e guadagnare. In questo senso gli street paper, in Italia come negli altri Paesi del mondo, dove sono diffusi, rappresentano uno strumento concreto di lotta alla povertà; Terre di mezzo informa su immigrazione, cultura della convivenza, multietnicità, moda critica.
Editore: Gruppo Abele
Prezzo: 30 euro (abbonamento annuale)
Narcomafie propone notizie, analisi e documentazione sulla criminalità organizzata in Italia e nel mondo. La rivista è realizzata in collaborazione con l’associazione Libera ed è stata fondata nel febbraio del 1993. Da allora Narcomafie ha documentato l’aggressione della criminalità organizzata allo Stato, gli interessi legati ai traffici illeciti, le conseguenze della politica corrotta, il mancato rispetto dei diritti umani e la reazione della società civile.
Editore: Editrice AAM Terra Nuova S.r.l.
Prezzo: 3,8 euro (abbonamento 35 euro)
Dal 1977 il mensile e la casa editrice sono uno strumento di controinformazione sulle tematiche di alimentazione e medicina naturale, agricoltura biologica e biodinamica, maternità e infanzia, bioedilizia, ecoturismo, consumo critico, energie rinnovabili, nonviolenza, ricerca interiore, finanza etica e più in generale ambiente ed ecologia.
È molto diversa dalle dozzine di testate commerciali che si trovano in edicola dedicate al “benessere” come moda, come nicchia di mercato da colonizzare: esse sono zeppe di pubblicità costose dove la vostra inserzione sarebbe persa nel rumore e accostata a prodotti di brand e spesso pseudo-naturalistici; invece Terra Nuova è da sempre il vero punto di riferimento del mondo veramente naturale e delle buone pratiche. Il mensile non è distribuito in edicola: si trova in vendita nei centri di alimentazione naturale, nelle librerie specializzate e nelle Botteghe del mondo. Ci si può abbonare singolarmente o come gruppo d’acquisto solidale.
Editore: Slow Food Editore
Nella elegante rivista del celebre movimento fondato da Carlo Petrini si trovano i temi e le battaglie che lo hanno reso noto nel mondo: le inchieste sui grandi temi dell’alimentare o dell’agricoltura, le recensioni (librarie, musicali, cinematografiche, teatrali, fumettistiche), i racconti d’autore accompagnati da bravi illustratori, le sezioni letterarie, le degustazioni e gli itinerari del vino o dell’olio. Diffusa in oltre 30 mila copie, la rivista non si trova nelle edicole, ma giunge otto volte l’anno nelle buche delle lettere dei soci italiani di Slow Food
Editore: Gruppo Editoriale L’Espresso
Prezzo: 12 euro
Una importante rivista italiana di geopolitica nata nel 1993 e fondata da Lucio Caracciolo. Ha origine in un periodo caratterizzato da straordinari cambiamenti dal punto di vista geo-politico come quello della caduta del muro di Berlino e la fine della contrapposizione in blocchi del mondo. Del consiglio scientifico ed editoriale fanno parte numerosi giornalisti, scienziati e politici.
Editore: Gruppo Editoriale L’Espresso
Prezzo: 14 euro
Micromega è una delle più popolari riviste italiane di cultura, politica, scienza e filosofia. Fu fondata nel marzo del 1986 da Giorgio Ruffolo e Paolo Flores d’Arcais che ne è tutt’ora il direttore. È un bimestrale che inizialmente aveva come sottotitolo “le ragioni della sinistra”, ma lo ha abbandonato in seguito per sottolineare l’appartenenza, affermano, “ad una sinistra dichiaratamente eretica e radicalmente libera da appartenenze di partito”. Nell’intento dei suoi animatori è “uno strumento per pensare e per cambiare, contro i conformismi dominanti”.
Informazione internazionale:
In Italia esiste una forte tradizione di informazione indipendente sulle questioni internazionali, nata per sopperire alle carenze dei media su questo settore e spesso legata ad attività di gruppi missionari, organizzazioni non governative o comitati di solidarietà. Una rapida rassegna di questa frammentata, ma preziosa galassia.
È stata fondata nel 1883 per dare notizia della vita delle missioni in Sudan e delle popolazioni che lo abitavano. Negli ultimi decenni la rivista ha dato sempre più importanza alle relazioni Nord-Sud, con particolare attenzione alle nuove problematiche della missione, agli effetti del sistema economico sul continente africano ma anche a temi connessi con l’intercultura e i diritti nel “Nord del mondo”.
La rivista propone ogni mese inchieste inedite, testimonianze di volontari impegnati in progetti di cooperazione o contributi di giornalisti di paesi lontani; ma anche curiosità per la vita di ciascuno, informazioni pratiche sui consumi, l’arredamento, i viaggi.
Il magazine del Cipsi è uno strumento che propone articoli di approfondimento sui temi connessi alle molte attività del Coordinamento di iniziative popolari di solidarietà internazionale. Forte l’attenzione che dedica ai paesi che vivono situazioni di crisi, ai commenti di autorevoli osservatori e a temi come quello del diritto all’acqua e della lotta contro il razzismo.
Nasce nel 1993 -all’indomani della guerra del Golfo- per offrire un’informazione alternativa a quella manipolata dei media e per sostenere le battaglie del movimento pacifista contro l’embargo all’Iraq e le politiche di guerra del “nuovo ordine mondiale”. Dal 1996 ha unito all’analisi dei conflitti armati, dei nuovi modelli di difesa e delle strategie militari, l’attenzione per l’immigrazione e per i conflitti economici e sociali e i movimenti alternativi.
La storica rivista sull’America Latina è stata rilevata dal 2000 dalla direzione editoriale di Gianni Minà. Offre articoli di autorevoli osservatori, scrittori e giornalisti non solo dell’America Latina.
La rivista della sezione italiana di Pax Christi -movimento cattolico internazionale per la pace- è stata fondata nel 1990 da Don Tonino Bello ed è diretta dal suo inizio da Padre Alex Zanotelli. Si occupa di temi quali pace, ambiente, nonviolenza, disarmo, dialogo interreligioso per la pace, economia di giustizia.
La rivista è parte di un’azione, che prevede corsi di formazione, un convegno nazionale annuale, delle collane di testi, dei progetti speciali, volta a diffondere il più possibile la cultura del dialogo, della pace, della solidarietà, dei diritti umani e dell’ambiente.
Rivista dell’Ong nata nel 1964 che lavora con progetti di cooperazione nel sud del mondo e attività di sensibilizzazione e di economia solidale in Italia. Scaricabile dal sito web.
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Piccola informazione televisiva libera: locali e sul web
È difficile trovare televisioni che offrono a livello locale informazione libera e di qualità.
Il mezzo televisivo, è noto, è molto costoso da mantenere e vive soprattutto di pubblicità.
Esistono tuttavia alcuni esempi da tenere in considerazione. Per la televisione tradizionale ne forniamo uno su tutti, mentre per le web tv, meno costose e più accessibili a tutti, la galassia si sta espandendo. Cominciamo dalla prima.
Telejato
È un’emittente televisiva comunitaria fondata nel 1989 da Alberto Lo Iacono e oggi di proprietà di Pino Maniaci, con sede a Partinico. È nota soprattutto per le sue campagne contro Cosa nostra che le sono costate minacce e aggressioni. Il direttore Maniaci, che è stato prosciolto dall’accusa di esercizio abusivo della professione non essendo iscritto all’albo dei giornalisti, vive scortato dai Carabinieri e ha subito aggressioni e un pestaggio da esponenti di Cosa Nostra. Oltre che di informazione sulla criminalità organizzata, si occupa di questioni relative alla gestione amministrativa, ambiente, economia, degrado del clima politico, speculazioni sul territorio. Info:
www.telejato.it
Arcoiris
Fra le più diffuse web tv c’è Arcoiris TV, televisione accessibile gratuitamente da Internet in cui lo spettatore può decidere cosa vedere in qualsiasi momento, senza vincoli di orari e palinsesto. L’offerta di titoli è costantemente aggiornata e attinge sia da filmati girati direttamente dallo staff che da contributi esterni. Segue eventi e svolge interviste che sulle televisioni mainstream non si trovano. Su
www.arcoiris.tv.
Segnaliamo altre tre esperienze di web tv che stanno emergendo, pur riconoscendo l’impossibilità di censire fedelmente un fenomeno in continua evoluzione e i cui confini fra web tv e informazione online sono spesso labili. E che subisce il tentativo di soffocamento da parte del governo: nel cosiddetto decreto Romani (della scorsa primavera che attua una direttiva europea rafforzando il potere televisivo di Mediaset a scapito di Sky e imponendo tetti stringenti alla pubblicità su pay tv) si è stabilito, e la delibera attuativa dell’Agcom lo ha confermato, che le web tv prima di iniziare le attività devono pagare 3mila euro e presentare una complessa documentazione.
Resta da vedere quanto questa morsa influirà sulla nascita di nuove web tv.
Tvision: raccoglie servizi giornalistici dedicati alla Toscana e al sociale in generale (
www.tvision.it)
rossingTV: prodotta da una redazione interculturale, racconta i molteplici e variegati universi giovanili che non vengono mai rappresentati dai media mainstream. (su
www.crossingtv.it)
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L’universo delle radio
La radio è un mezzo naturalmente più libero.
Tecnicamente è meno complicato da realizzare e da mantenere di una televisione e ha visto in Italia, ne abbiamo parlato nella prima parte, uno sviluppo legato fortemente alla necessità di informazione indipendente. Oggi il mezzo radiofonico, seppur in larghissima parte in mano a pochi soggetti e molto commercializzato, mantiene una sua larga diffusione e una tradizione di impegno per l’informazione libera. Anche tramite alcune esperienze, quasi sempre locali, con una storia importante. Vediamo quali sono.
Il circuito di Radio Popolare
L’emittente radiofonica è nata nel 1976 con una vocazione “libera e anticonformista”.
Da alcuni è definita la “storica emittente della sinistra milanese”, ma si caratterizza per alta qualità e indipendenza dell’informazione e dei notiziari (il giornale radio, ma anche “popline”, “esteri”, “il giorno delle locuste”).
È completamente autonoma e controllata da una società cooperativa composta dai lavoratori della radio e da un vasto azionariato popolare (riuniti nella Errepi S.p.a.), nonché sostenuta dagli ascoltatori. L’ultima campagna di “abbonaggio” si è svolta a fine settembre 2010, e ha avuto, nonostante il periodo di crisi, un buon risultato con un numero di abbonamenti vicino ai 16.000.
È raggiungibile anche in diretta via web (www.radiopopolare.it) e via satellite (in chiaro via Eutelstat Hot Bird 13° est; frequenza 11.541 MHz Polarizz.: Verticale Symbolrate: 22.000 FEC: 5/6)
Dal 1991 Radio Popolare è l’emittente capofila di Popolare Network, “syndication” nazionale a cui aderiscono venti radio locali che ritrasmettono il suo segnale a ore prestabilite, diffondendo così le principali trasmissioni (quali i notiziari ed il ”microfono aperto”) su tutto il territorio italiano.
Ecco le emittenti:
Radio Popolare Roma (la più grande, ma anche la più soggetta a vicissitudini contingenti
www.radiopopolareroma.it),
Contattoradio (Massa Carrara,
www.contattoradio.it),
Controradio (Bari),
Controradio (Firenze,
www.controradio.it),
Radio street (Messina,
www.radiostreet.it),
MEP Radio Organizzazione (Rieti,
www.mepradio.it),
Radio 106 (Reggio Emilia),
Radio Base (Venezia,
www.radiobase.com),
Radio Città (Pescara,
www.radiocitta.org),
Città del Capo Radio Metropolitana (Bologna,
www.radiocittadelcapo.it),
Radio Gold (Alessandria,
www.radiogold.it),
Radio Flash Orizzonte (Torino,
www.radioflash.it),
Radio Fragola (Trieste,
www.radiofragola.com),
Radio Gold (Valenza),
Radio Popolare (Verona,
www.radiopopolareverona.it),
Radio Popolare Salento (Taranto, Lecce,
www.radiopopolaresalento.it),
Radio Roccella (Roccella Jonica,
www.radioroccella.it),
Radio Tandem (Bolzano,
www.radiotandem.it),
Radio Wave (Arezzo,
www.arezzowave.com).
Altre Radio indipendenti
Ecco la geografia della galassia di Radio indipendenti, spesso eredità delle radio libere degli anni 70 che trasmettono in tutta Italia e anche sul web.
RadioLina Pirati dell’etere – Napoli
Le web radio
Se 35 anni fa il modo più diretto e meno costoso per comunicare idee alternative e fare controinformazione era installare radio libere, oggi la stessa operazione può essere fatta utilizzando il web, a costi minori. Fare web radio significa trasmettere in forma digitale attraverso internet. Molte web radio sono anche in fm, magari arricchendo sul web la loro offerta. In Italia non è ancora molto sviluppata, ma ci sono già diverse esperienze di qualità. Una è Amisnet, che abbiamo già incontrato fra le agenzie, fornendo principalmente prodotti agli altri media.
Ecco altri esempi, anche qua senza nessuna pretesa di completezza.
Da una conferenza di Don Luigi Ciotti del 2004, e dal suo appello al “diritto alla rabbia”, nasceva questa web radio che trasmette dal sito www.improntadigitale.org. Offre notizie “dal mondo” e “dal quartiere” avendo base a Torino e curando anche l’informazione locale.
È nata nel capoluogo toscano e si impegna a dare voce agli studenti, alle associazioni culturali, ai centri Informagiovani, alle etichette indipendenti, agli enti no-profit, e a tutti i giovani che ritengono di avere qualcosa di interessante da dire.
Si è battezzata “il microfono dei siciliani onesti”. È nata con la provocatoria idea di riaprire Radio Aut, la radio di Peppino Impastato barbaramente ammazzato dalla mafia nel 1978. Offre informazione, musica, attualità e rassegne stampa.
Diffonde quotidianamente programmi radiofonici d’impegno, cultura, informazione ed intrattenimento, soprattutto con taglio ambientale, cercando di stimolare l’analisi e il dibattito sulle minacce che gravano sul Pianeta Terra, ma anche sulle possibilità che ci sono di convertirci a modelli di produzione e consumo sostenibili.
Radiopapesse www.radiopapesse.org Web radio e associazione culturale. Nata nel 2006 all’interno del Palazzo delle Papesse Centro Arte Contemporanea di Siena con l’obiettivo di proporre una programmazione che intersecasse musica, sound art, nuove narrative e approfondimenti intorno all’arte contemporanea.
Radiomagica Dedicata ai bambini, con particolare attenzione per l’inclusione dei diversamente abili. È nata recentemente ma già sta diventando un formidabile serbatoio di materiale audio didattico ricco di poesia e con musica di alta qualità. I bambini accedono da
www.radiomagica.org Gli adulti da
http://fondazione.radiomagica.org/
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L’informazione sul web:
Il web è, per sua natura, uno spazio dove l’informazione trova maggiore libertà e riesce a sperimentare linguaggi nuove e forme inedite. Il suo impatto è stato epocale sui mezzi di comunicazione di massa anche se rimane ancora lontano dallo scardinare le certezze più radicate della popolazione di tutto il mondo.
Le ragioni sono note e ne abbiamo parlato anche in questa guida: internet non è accessibile da tutta la popolazione anche per ragioni economiche o di ordine infrastrutturale, alcuni Paesi ne limitano il libero uso (come la Cina) e rimane un mezzo utilizzato soprattutto dai giovani e da chi ha studiato. In Italia, come abbiamo visto, non è ancora pienamente sviluppato, anche se molte novità e un impatto profondo lo ha già portato.
Molto spesso a vantaggio dei media mainstream piuttosto che dell’informazione indipendente, i quali hanno saputo molto bene cavalcare l’innovazione e fare in modo che i propri siti allargassero e non limitassero la vendita dei prodotti e approfittando delle potenzialità della pubblicità online che sta crescendo.
Il risultato è che i siti di informazione più cliccati sono quelli dei giganti dell’editoria o della televisione come Repubblica, Mediaset, Rcs.
Ma il web garantisce la stessa dignità all’informazione indipendente ed è una caratteristica importante. Grazie alla rete sono nate e stanno crescendo esperienze di informazione libera, di inchiesta, di approfondimento. Ve ne presentiamo alcune, senza pretesa di esaustività e senza ripetere quelli che già abbiamo visto nelle sezioni editoria, radio o televisione che spesso hanno anche ottimi siti di informazione.
Sito di informazione indiopendente su beni comuni, decrescita, altra economia. Promosso da un gruppo romano di giornalisti, ricercatori, formatori e operatori sociali e da tre piccole organizzazioni (l’associazione di commercio equo Fair, l’associazione di consumo e pensiero critico La Strada e la onlus di economia solidale Reorient). Al momento non accetta pubblicità, ma può rriportare le vostre notizie.
Sito di informazione diretto da Tito Boeri che pubblica articoli e approfondimenti su tematiche di economia ed attualità, è attivo dal 2002 ed è diventato un punto di riferimento anche per giornali e agenzie sui temi economici e non solo
Progetto culturale per una comunicazione globale e duratura sui temi dello sviluppo umano sostenibile, dei diritti umani e dell’ambiente. La sua missione è quella di diffondere un’informazione qualificata e pluralista su diritti umani, democrazia, pace, sviluppo sostenibile e difesa del territorio, ma anche guide manuali e dossier
Nato su iniziativa di numerosi giornalisti critici nei confronti delle campagne di criminalizzazione degli stranieri portati avanti dai media. Propone analisi, suggerimenti, informazioni e networking su questi temi utili sia ai giornalisti che ai cittadini.
È un progetto di informazione indipendente sui temi internazionali, della cooperazione, dell’economia, della cultura e dell’ambiente portato avanti da esperti giornalisti di varia estrazione come Paola Cariddi, Emanuele Giordana e altri.
Stacca la spina è un progetto della Campagna per la Riforma della Banca Mondiale che lavora in collaborazione con ONG, organizzazioni ambientaliste, movimenti sociali, nel nord e nel sud del mondo per difendere i diritti umani delle comunità locali colpiti da grandi progetti infrastrutturali sostenuti da istituzioni finanziarie internazionali. Staccalaspina nasce in particolare per informare sui progetti delle aziende italiane.
È il sito di un’associazione che si occupa di finanza, con particolare attenzione alle sue implicazioni sociali, al suo impatto sull’economia reale e promuove la finanza etica.
È un’associazione che si batte per la libertà di stampa il cui portavoce è Giuseppe Giulietti e fornisce online notizie, approfondimenti e opinioni di protagonisti di queste battaglie e molto altro.
Nato come progetto radiofonico locale, è diventato un progetto comunicativo innovativo a carattere nazionale ed europeo che si sperimenta sul terreno della produzione di nuovi servizi online dedicati al mondo delle migrazioni e ai diritti dei migranti.
Nato nel 2002 per creare una mobilitazione permanente sul tema della comunicazione, è curato oggi dall’associazione “alternativa” e mantiene un sito internet di informazione alternativa e indipendente.
È un’associazione che si occupa della gestione redazionale del sito che propone notizie e aggiornamenti su numerosi temi legati a quello della pace. È un mezzo di informazione alternativo e orizzontale.Indymedia
È un network di media gestiti collettivamente “per una narrazione radicale, obiettiva e appassionata della verità”. Ospita notizie e commenti da tutto il mondo ed ha recentemente rilanciato il suo progetto con una nuova struttura.
È uno strumento di informazione sulla finanza e il mondo bancario in Italia e a livello internazionale promosso da Valori, Mani Tese e Campagna per la riforma della Banca Mondiale.
Testata online dedicata alle notizie del mondo del volontariato e non profit, è anche una rivista quadrimestrale di cultura e approfondimento edita dal Centro Nazionale per il Volontariato di Lucca.
Curato da gruppo di economisti, ricercatori, giornalisti, studenti, operatori sociali, sindacalisti e da una rete di associazioni, organizzazioni, movimenti, che in gran parte fa capo alla campagna Sbilanciamoci!, offre articoli e analisi di taglio economico e sociale su temi economici e sociali.
Zoes La zona equosostenibile è un progetto della Fondazione Culturale Responsabilità Etica e della Fondazione Sistema Toscana. Diventandone “abitanti”, Zoes elabora un grado di equosostenibilità associato alle risposte sulle scelte di responsabilità sociale ed ambientale e riporta notizie di eventi e iniziative.
È un’organizzazione non governativa internazionale che agisce da 25 anni in difesa della libertà di stampa in tutto il mondo. Produce, oltre ad un rapporto annuale sulla libertà di stampa, informazione e aggiornamenti internazionali dedicati a queste tematiche.
E-gazette Notiziario ambiente energia on-line dal 1999,
www.e-gazette.it è molto utile a chi si occupa di efficienza energetica, fonti rinnovabili, mobilità sostenibile. Minuziosa l’agenda (albo notanda lapilli).
Greenreport www.greenreport.it Newsletter quotidiana di economia ecologica.
Eco dalle Città www.ecodallecitta.it notiziario sulle politiche e questioni ambientali delle città italiane ed europee. Diretto da Paolo Hutter. Con edizioni specifiche per Torino, Milano, Roma, Napoli e la regione Puglia.
Blog esemplari:
Il blog di Lorenzo Guadagnucci, giornalista e attivista sociale, collaboratore di Altreconomia.
Il blog fondato da Gabriele del Grande, che funge da osservatorio sulle vittime dell’emigrazione. Consiste in una rassegna stampa che dal 1988 costituisce una memoria collettiva sulle vittime della frontiera.
Un punto di vista “dal basso” su ciò che accade a Napoli e in Campania: sul sito, aggiornato con regolarità, cronache, reportage e disegni, frutto del lavoro di una redazione indipendente, la stessa che dal gennaio 2007 pubblica con regolarità il mensile Napoli Monitor, distribuito in tutta Italia.
Presseurop.eu è un sito d’informazione con sede a Parigi, che pubblica ogni giorno una selezione di articoli scelti tra oltre duecento testate internazionali, tradotti in dieci lingue. È stato creato nel 2009 da un consorzio di quattro riviste: Courrier international (Parigi), Courrier internacional (Lisbona), Forum (Varsavia) e Internazionale (Roma), con il sostegno della Commissione europea.
Il
giornalismo carcerario, in Italia, è ufficialmente nato nel 1951 con il primo numero di
La grande promessa, la rivista pubblicata dalla redazione permanente dei detenuti del carcere di Porto Azzurro (LI). Dal 2005 esiste una “Federazione nazionale dell’informazione dal e sul carcere”. In poco più di cinquant’anni i mensili, i bimestrali e i siti web realizzati dietro le sbarre si sono moltiplicati: a Lodi i detenuti-giornalisti danno vita a
Uomini Liberi; ad Alessandria, nella Casa di reclusione San Michele, si redige
Altrove; a Piacenza
Sosta Forzata, inserto del settimanale diocesano
Il nuovo giornale; a Modena
Buona condotta; a Bollate
Carte Bollate e
Salute Ingrata; a Firenze
Mai dire mai; a Chieti
Voci di dentro; a Rebibbia
Non solo chiacchiere; a San Vittore
Il Due e
L’Oblò; a Padova l’importantissimo
Ristretti orizzonti, che è anche on-line (
www.ristretti.it).
Pubblicazioni di notevole interesse perché, sebbene le carceri solitamente vengano considerate come non-luoghi avulsi dalla realtà, molto spesso le storie di chi ci è rinchiuso si rivelano sorprendente simili alle nostre, e perché il giornalismo carcerario può comunicare le informazioni e i dati -le condizioni igienico-sanitarie, il numero dei suicidi- che il Governo non fornisce e di cui i quotidiani nazionali non danno conto.
Un gruppo di giornalisti di tutta Italia si è ribellato alla campagna che l’informazione italiana ha costruito contro il “diverso” negli scorsi anni e funzionale agli interessi politici dei partiti di destra. Ne è nato un sito (www.giornalismi.info/mediarom) che ha lanciato già diversi appelli e fornito alcuni preziosi strumenti di difesa. Fra questi l’appello per il rispetto del popolo Rom e per la messa al bando della parola clandestino a cui hanno aderito diversi mezzi di informazione. Il gruppo di giornalisti ha anche iniziato ad elaborare un glossario delle parole da non usare (clandestino, extracomunitario, vu cumprà, nomade e zingaro) con l’indicazione delle alternative corrette (irregolari, senza documenti, non comunitario, ambulante, venditore, sinto, rom).
Daniela
Manca http://www.ilcambiamento.it