Marco Geronimi Stoll

pubblicitario disertore

ferri del mestiere

Il fine, non il prodotto, genera passaparola

Gianluca Diegoli mi da del Che Guevara… magari! in una situazione così paludata sembra rivoluzionario anche il normale buon senso.
Il suo blog è bello, stimolante. Tra le altre cose diffonde il dibattito di Firenze a Terra Futura su Green Marketing e Green Washing

link alla videocronaca:  GREEN MARKETING E GREEN WASHING

video su minimarketing

La teoria del detersivo alla spina e altro a Firenze

tenuto il 28 maggio 2010; hanno partecipato:

UGO BIGGERI, Fondazione Culturale Responsabilità Etica Onlus
CLAUDIO FRONTERA, Fondazione Sistema Toscana
GIANLUCA DIEGOLI, Minimarketing
ANDREA DI BENEDETTO, C.n.a. Giovani Imprenditori Nazionali
MARCO GERONIMI STOLL, Smarketing
MIRKO LALLI, Fondazione Sistema Toscana
LUCA CONTI, Pandemia
ALESSANDRO GIANNÌ, Greenpeace
LORENZO GUADAGNUCCI, Ecquo.it

7 Comments

  1. eugenia 80

    premetto di condividere quasi tutto di ciò che viene trattato su questo blog,ma rimango perplessa sul corrispondente che dovrebbe ottenere nella realtà.I prodotti per il consumo casalingo o di impresa di prodotti ecologici è diventato proibitivo quasi punitivo.
    L’attenzione rivolta unicamente al prezzo si fa sempre più accentuata..un’ennesisa speculazione?

  2. simone c.

    Anche a me sembra buon senso e non “estremismo” ci siamo troppo abituati a questa società basata sul marketing.

  3. Marco

    Risposta a Eugenia: apposta vogliamo accorciare la filiera. Esempi.
    1 kg di arance del supermarket: danno 10 cent al contadino, prendono 3 euro da te; arance via GAS da Syquillah in Sicilia: 1,10 euro al contadino, 1,40 da te.
    Scarpe Nike, Rebook, Superga ecc. 4 dollari mano d’opera materiale ed energia, 100 euro da te; Scarpe bio fatte a mano (immortali) Altrescarpe: 60 euro all’artigiano, 90 da te.
    Se compri il bio in boutique, la filiera comunque è lunghetta; c’è chi ci specula malamente e anche chi no, ma deve far quadrare i conti con le spese e le tasse di un terziario lungo e di una clientela ristretta, che diventa elitaria per forza: è la strategia di filiera che va cambiata.

  4. chiara eloscuro

    grazie volevo vedere quel dibattito ma c’erano troppe cose contemporanamente. Mi piacerebbe trovare la registrazione di quello che avete fatto per Pescomaggiore sempre a terra futura, dove?

  5. giois77

    Il Che stava coi lavoratori!!! ma tu che parli di decrescita quando le fabbriche chiudono da che parte stai?

  6. Marco

    risposta a giois77: Secondo te da che parte sto, con quelli che licenziano e delocalizzano nel nome del fatturato e del PIL?
    (tra parentesi, Che Guevara in sudamerica faceva anche il facilitatore di cooperative di contadini…)

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