Credevo di essere libertario, di avere una sensibilità sociale e di lavorare da 40 anni per combinare cose concrete; ma poi ho letto l’ultimo numero di Valori sulla decrescita.
Ho così scoperto che “i decrescisti scelgono scientificamente di non mettere in discussione il sistema economico dominante”, che hanno un’ideologia di destra reazionaria gradita alla massoneria, che vogliono che le donne tornino dietro i fornelli e che sognano la sparizione del welfare. Dei “decrescisti” invece di leggere i libri teorici di riferimento si riportano prevalentemente alcune frasi sfortunate (cazzo, Maurizio, anche tu però…). E ancora: la decrescita è il Prozac della protesta sociale; l”economia sociale e la decrescita sono due ideologie concorrenti ed antitetiche.
Ancora non violentiamo i bambini ma tranquilli, per quello basta che aspettiate il prossimo numero di Valori, l’House Organ della mia banca, di cui sono anche socio, e di cui fin’ora ero soddisfatto lettore.
Beh, leggetelo qui e magari scrivete il vostro parere a redazione@valori.it
mary
le donne decrescienti dietro ai fornelli…???
guardate questo
http://www.facebook.com/l/fAQGTNYel/comune-info.net/2012/09/se-le-donne-sconvolgono-la-decrescita/
Marco
Doppiapi.
Se lo riscrivi con più educazione te lo pubblico, così no. Una delle cose che mi sono spiaciute di questa faccenda è questo polemismo da litigatoio televisivo, e non voglio entrare in questa logica, ma solo dispiacermene: vedi che Di Stefano si è compiaciuto della “provocazione che stimola il dibattito” e che invece lo degrada. Eviterei di cascarci con altro cattivo gusto e altra presunzione di superiorità.
stefano giannelli
“Non bisogna puntare a ridurre il Pil, ma eliminarlo come punto
di riferimento. E ridurre i consumi materiali ed energetici.”
Mi piace molto come definizione (presa dal link di Valori).
Personalmente trovo le teorie della decrescita estremamente razionali. Ridurre sprechi, rifiutare oggetti e prodotti dannosi, valorizzare scelte sane fa effettivamente abbassare il PIL. Ma a mio modestissimo avviso lo strumento PIL con il suo significato non è e non può essere un indicatore valido per comprendere le condizioni reali di vita della comunità. Ad esempio credo che ssarebbe fantastico se assistissimo ad una crescita del 500% dell’economia verde….o no? Eppure questo creerebbe un gigantesco giro di soldi, posti lavoro, crescita del PIL 🙂