Importantissima, questa edizione di Buone Pratiche.
Mimma Gallina e Oliviero Ponte di Pino hanno invitato anche me a questo appuntamento con la testa pensante del teatro italiano, in cui ci si chiede come il teatro può risorgere e insorgere in quest’Italia che spende più per le rotonde agli incroci che per la cultura.
Sabato 26 a Torino sarò in ottima compagnia.
Saremo in diretta su www.studio28.tv e con due collegamenti su Radio3
Se volete leggere il dossier lo trovate alla pagina http://www.ateatro.org/ateatro132.asp
Programma e calendario continuando la lettura.
www.ateatro.it presenta
Le Buone Pratiche del teatro 2011
Settima edizione
RISORGIMENTO!
a cura di Mimma Gallina e Oliviero Ponte di Pino
Sabato 26 febbraio 2011, Teatro Cavallerizza Reale, Torino
si ringrazia per l’ospitalità il Teatro Stabile di Torino
Risorgimento!
Le Buone Pratiche del teatro
Avant-programme
09.00-09.30
Registrazione
09.30-09.40
Saluti e benvenuto
Evelina Christillin (Presidente, Teatro Stabile di Torino)
09.40-09.50
Introduzione. Le Buone Pratiche del Risorgimento!
Mimma Gallina e Oliviero Ponte di Pino
09.40-10.10
Locale, nazionale, globale: il teatro e l’identità italiana
Coordina Oliviero Ponte di Pino
Guido Davico Bonino Una drammaturgia nazionale? Una nazionale della drammaturgia?
Sergio Escobar (Direttore, Piccolo Teatro di Milano) Teatro e cittadinanza
Mario Martone (Direttore, Teatro Stabile di Torino) Allarme autocensura!
10.10-10.30
Lo stato delle cose
Ugo Bacchella (Fondazione Fitzcarraldo) Bollettino per i naviganti: ultima edizione
Alessandro Riceci (ZeroPuntoTre) Insorgere per risorgere. Pratiche di resistenza, diritti e nuovo welfare, modelli di sistema
10.30-10.45
Intermezzo a sorpresa
con la partecipazione straordinaria di Bruno Gambarotta
10.45-12.10
Il caso Torino e il sistema Piemonte Coordina Mimma Gallina
1. Le politiche per la cultura
Fiorenzo Alfieri (Ass. Cultura, Comune di Torino)
Ugo Perone (Ass. Cultura, Provincia di Torino)
Luca Cassiani (presidente V Commissione, Comune di Torino)
2. Che cosa sta succedendo?
Giordano Amato Dieci anni di residenze
Graziano Melano Torino capitale del teatro ragazzi?
Luciano Nattino L’evoluzione delle residenze: un caso
Beppe Rosso La genesi del Sistema Teatro Torino e i suoi possibili sviluppi
Gabriele Vacis Il canto per Torino
12.10-13.20
Da Torino all’Europa: parliamo di Festival
coordinano Mimma Gallina e Oliviero Ponte di Pino
Partecipano
Sergio Ariotti (Festival delle Colline Torinesi)
Alessandra Belledi e Lisa Gilardino (Tre per uno: la rete dei festival di Parma)
Silvia Bottiroli (Festival di Santarcangelo)
Natalia Casorati (Mosaico)
Gigi Cristoforetti (Torinodanza)
Andrea Nanni (Armunia)
Beppe Navello (Fondazione Teatro Piemonte Europa)
Velia Papa (Inteatro)
PAUSA PRANZO
14.30-14.45
Laura Mariani Un Risorgimento teatrale
14.45-15.30
Il migliore dei bandi possibili
a cura di Giovanna Marinelli
Alessandra Narcisi e Sabrina Gilio I bandi per il teatro: una ricerca per le Buone Pratiche
Matteo Pessione (Fondazione CRT) Le fondazioni bancarie e i bandi: l’esperienza della Fondazione CRT Paolo De Santis (Tecnologia Filosofica) e Marco Maria Linzi (Teatro della Contraddizione) I bandi, pro e contro
15.30-15.40
Intermezzo. Il burlesque come Buona Pratica dell’autofinanziamento?
starring Federica Fracassi
15.40-17.15
Le Buone Pratiche della crisi
Costi di produzione in crescita, finanziamenti tagliati, investitori latitanti, critica marginalizzata, pubblico disorientato: come reagire?
Coordinano Mimma Gallina e Oliviero Ponte di Pino.
Commenta Giulio Stumpo
Marco Geronimi Stoll Introduzione: lo smarketing applicato al teatro
Angelo Berlangeri (Ass.Cultura, Regione Liguria) Verso un circuito teatrale ligure
Raimondo Arcolai Nuove pratiche distributive nel settore della danza
Daniele Biacchessi Un business model per il teatro civile
Elena Cometti La rete dei teatri di Resilienza
Claudia Cannella Per una carta dei diritti e dei doveri del critico
Valeria Ottolenghi Un premio alla critica?
Renato Palazzi e Flavio Ambrosino La scena critica: Goethe schiatta!
Claudia Allasia Artisti per casa, giardino e cortile
Alessio Bergamo Postop
Renato Cuocolo15.000 spettatori in un appartamento
Claudia Di Giacomo e Roberta Scaglione Diagonale artistica: dieci anni di PAV
Elena Guerrini Il teatro al tempo dei GAS (Gruppi di Acquisto Solidale)
17.15-18.25
Dibattito
18.25-18.30
Conclusioni
Mimma Gallina e Oliviero Ponte di Pino
COME ARRIVARE ALLE BUONE PRATICHE
Da Porta Susa tram n. 13 e bus n. 56 – fermata via Po angolo via Rossini
Da Porta Nuova Bus n. 61 – fermata via Accademia Albertina ang. via Po (ma volendo a piedi sono 10 minuti)
Parcheggi
Valdo Fusi, Parcheggio Vittorio (Pza Vittorio), parcheggio San Carlo (P.za San Carlo)
NUTRIRSI ALLE BUONE PRATICHE?
Pranzo al CIRCOLO nel Cortile della Cavallerizza
(posti limitati)
Piatto “tris” con pasta, secondo, contorno, acqua, vino, caffè €. 12,00
(da pagare al banchetto della reception)
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Qualcosa da dire ai non teatranti
Le acque economiche del teatro sono pessime, disperate; come molte altre cose in Italia.
Così come la Cocacola non finanzierebbe mai la Pepsi e la Microsoft non sponsorizzerebbe mai Macintosh, è ovvio che il partito della televisione non finanzi volentieri mai il suo unico concorrente, la cultura, che è anche il suo unico oppositore politico-ideologico, nel senso che è l’unico che sfugga al suo sistema valoriale di priorità esistenziali.
Il taglio dei soldi a scuola, ricerca, università, cinema, antichità, musei… e teatro non ha sincere motivazioni di risparmio di budget, ha motivi di manipolazione della coscienza, o meglio del senso di responsabilità civile collettiva.
A Torino non parlerò di questo, se a qualcuno interessa quello che dirò è riportato qui, tra molti interventi più interessanti del mio.
Qui voglio dire ai non teatranti che abbiamo bisogno di teatro.
Vorrei che i nostri pensatori (politici e tecnici) imparassero l’atteggiamento del buon teatrante: la pazienza del suo allenamento, la densissima responsabilità di quello che fai in scena, la conoscenza profonda delle proprie emozioni, la capacità di scambiare il flusso emotivo del pubblico. L’arte di imparare dai fischi, che la politica ignora per anestesia selettiva. L’intesa col regista, con colui che ha l’autorità se se lo merita, se ha un progetto condivisibile, e se chi lo segue lo condivide arricchendolo.
Il teatrante che leggesse queste righe direbbe magari!, un teatro così esiste raramente, più spesso il sipario nasconde narcisismi, competizioni, intrallazzi, frustrazioni e compromessi. Ma lasciatemi idealizzare un po’, per ricordare una cosa importante: che il teatro è l’opposto del coup de théâtre, è l’opposto di questa società dello spettacolo al cubo che ha generato l’ideologia gnocchista che governa la nazione.
Non somiglia a cantare simpatiche canzonette nelle crocere, a raccontare barzellette sul Titanic.
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