Brescia. Uno dei migranti che protestano sulla gru s’è messo un cappio al collo. La sua immagine che ciondola da una gru a 35 metri bucherebbe tutti i TG.
Vale così tanto un po’ di visibilità? Per tre minuti di televisione in questo paese occorre diventare Jan Palach?
A Brescia la polizia sta caricando mentre scrivo, ho sentito in diretta alla radio la voce del vicequestore strillare ai giornalisti con quella vocetta di falsetto (sonoro paradigma del potere italico).
Gli urlava ai giornalisti di togliersi dalle palle, non rompergli il cazzo e di lasciarli lavorare, cioè manganellare e prendere la gente per strada per reati d’opinione o per la trappolina burocratica del condono-truffa. Invece i giornalisti, loro, mica stanno lavorando…
Meno male che mentre volano i manganelli ci sono tante videocamere e tanti videofonini.
Così tutti potranno vedere le botte di Maroni-il-Romano che fa campagna elettorale.
Comunque, signor vicequestore, ammetto che io avrei la sua stessa voce gallinesca e isterica, se dovessi obbedire a quella manica di politici irresponsabili, se dovessi portare dei ragazzi in manganello e casco a commettere ordini ineseguibili, immorali ed illeggittimi. Solo che io, come tanti cittadini, mi onoro di disobbedire, perchè io rispetto la dignità di ogni persona, inclusa quella che vedo la mattina nello specchio.
A tutti gli altri, in pensierino: tutte queste mini-genova facciano riflettere quelli che si aspettano che la democrazia ce la restauri Fini.
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