Marco Geronimi Stoll

pubblicitario disertore

costume

No B day: anche nel carrello?

Tutti a Roma il 5 , d’accordo.
Comunque resto dell’idea che per buttare giù Berlusconi occorra boicottare i prodotti che fanno pubblicità sulle tv mediaset.

Se tutti gli antiberlusconiani fossero coerenti non solo nell’urna ma anche nel carrello della spesa, il suo sistema di potere sarebbe un potente carrarmato che resta senza benzina. Basta fare due conti.

La politica (quella di sinistra, intendo) non ha mai capito abbastanza il nesso tra pubblicità e potere, forse lo sta capendo oggi che è troppo tardi.
Sembra una tara antropologica: per dei partiti un tale boicottaggio deve essere sembrato una stramberia, qualcosa di poco correct, poco politicante; probabilmente è incluso il timore di crearsi inemicizie potenti.

Dovrebbe invece diventare una cosa di senso comune: quando Gianfranco Mascia (quello del Bo.bi) ci ha provato, gli hanno tappato la bocca con un pestaggio nel 1994; ricordiamolo oggi, 15 anni dopo: le braccia del marketing passano anche dalle squadracce fasciste.

E’ chiaro, lui nel suo piccolo aveva toccato in cuore del problema. Sono passati 15 anni, e io sono convinto che se, quando gli squadristi lo hanno pestato e violentato, fossero nati 100 Bo.bi. ora non solo avremmo un paese diverso, ma avremmo anche una sinistra molto più moderna.
Un anno dopo ci fu un referendum per  ridurre il numero di interruzioni pubblicitarie in tv; il referendum raggiunse il quorum ma perse, di 5 punti, nel disimpegno dei partiti di sinistra.

Ditemi cosa ne pensate

8 Comments

  1. Carla di Forlì

    Nel ’94 non c’era internet; io penso che se succedesse oggi qualcosa come il pestaggio a Bobi, si creerebbe una rapida e diffusa risposta.

  2. Albertina83

    Giusto Boicottiamo tuttti i prodotti che fanno pubblicità sui canali mediaset!!!!
    Io lo faccio da sempre.

  3. Pirolingentile

    sacrosanto, ma se non le vedo, come faccio a sapere quali aziende sono? e se per esempio tutte le compagnie telefoniche fanno pubblicità lì, che devo fare? smetto di telefonare?

  4. Marco

    Basta googlare “big spender mediaset” e magari aggiungere un “2009” per avere dati recenti.
    Comunque:

    1. Ferrero spa (kinder, duplo, Nutella, cioccolattini Ferrero)

    2. Unilever (Findus, dove, Lysoform, Knorr,Mentadent, Coccolino, Clear,Axe, Svelto)

    3. Barilla spa(Mulino Bianco, Pavesi, Barilla pasta e sughi)

    4.L’Oreal (Garnier, L’Oreal Paris, Giorgio Armani Parfums)

    5. Vodafone (Vodafone, Omnitel)

    6. Procter e Gamble Co. (Ace, Az, Mastro Lindo, Max Factor, Infasil, Pantene, Swiffer, Wiakal, Dash, Hugo Bass, Oil of Olaz, Vicks Tempo)

    7. Nestlè SA (Buitoni, Nescafè, acqua Vera, acqua s.Bernardo, friskies, acqua Levissima, LC1, Nesquik, acqua Panna)

    8. Bolton Group International (Roberts, Smac, WC net, Rio mare)

    9. Uliveto spa (acqua Uliveto e Rocchetta)

    10. Danone (Vitasnella acqua e yogurt, Saiwa, Fonzies, Ferrarelle, Actimel, Danette.

    11. Parmalat (latte fresco blu e Zymil, yogurt Joy, Mr.day, Coppa Malù, Santal)

    12. Gruppo RCS – Rizzoli (Fabbri ed. Oggi, Amica, Anna, libro Cristina Parodi)

    13. Renault SA (Renault, Nissan)

    14. Henkel (Dixan, General, Antica Erboristeria, Pril, Verlana, Vernel, Bref, Pattex, Nelsen)

    15. Gruppo Mondadori (Panorama, Oscar Mondadori, Flair, Tu, Tv Sorrisi e Canzoni, Starbene, Contro Campo, Grazia, libro Bertolino)

  5. Carla di Forlì

    era l’idea di Luttazzi
    http://www.youtube.com/watch?v=ypqC83nphnY

  6. mr Cannonau

    Qualcuno sa che fine ha fatto Cunegonda?
    Adesso se vai a cercare il sito ti dirottano su un e-shop dove c’è perfino il casting di mediaset

  7. Marco

    Sul web c’è ancora il dibattito provocato da Umberto Eco nel 2002, quando generò il movimento della Pasta Cunegonda e lo sciopero dei consumatori.
    Quando io ero studentino e lui era il mio prof a Bologna (hem, era un po’ prima del 2002) ben raccomandava di curare le proprie opere come se fossero dei figli.
    Hem… scusi prof, ma il dominio http://www.cunegonda.info a cui rimandaqno molti blogger risulta in vendita, si saranno dimenticati di rinnovarlo…?
    Comunque almeno una parte del dibattito è ancora su Repubblica.it http://www.repubblica.it/online/politica/econsumo/pubblicitari/pubblicitari.html
    Su http://www.namedrive.com/contact_owner.php?domain_id=17266553&lang=it accettano offerte.

    Cunegonda.it risulta anch’esso presidiato da una società che si chiama Register.it
    i domini .org, .eu, .name ecc. sono liberi

    Se qualcuno vuol farsi avanti e non è Mediaset, lo compri; ma non lo lasci orfano almeno finchè c’è Berlusca e il suo dominio.

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