Marco Geronimi Stoll

pubblicitario disertore

costume, ferri del mestiere, video, teatro e radio

6 milioni di download per The Story of Stuff

Dati del New York Times : tra dicembre 2007 e oggi è stato scaricato 6 ml di volte dal suo sito, più altri milioni su youtube. Almeno 7.000 tra scuole e chiese, pur potendoselo scaricare gratis, hanno preferito comprare il DVD.
La “storia della roba” spiega in modo fresco e semplice le connesioni tra le varie questioni ambientali e sociali. Didattico ma non pedante, lieve e spiritoso nonostante la gravità dei temi, senza effetti speciali, sta  propagandosi da un anno e mezzo con quel circuito virtuoso che in noi gergo chiamiamo “virale”, ma che in realtà costituisce gli anticorpi al virus del circuito vizioso TV-supermarket.

Il piccolo capolavoro di Annie Leonard è duplice: non è solo quel video di 20 minuti fatto con due lire, chiarissimo, sul ciclo dei consumi, ma è anche il meccanismo virtuoso che lo ha messo in circolo con passaparola, mail garbate, gruppi di opinione, facendolo diventare uno “sleeper hit”.

Spessissimo viene proiettato in situazioni pubbliche, sociali, educative, e poi discusso, a dimostrare che la proiezione sociale di un movie fa parte a pieno titolo delle tecniche della crossmedialità. Fa discutere, aiuta, stimola, perchè entra nelle abitudini quotidiane in modo pertinente.

In Italia c’era una discreta abitudine agli incontri sociali il dopocena. Con la crisi dei modelli aggregativi “rosso” e “bianco”, aveva perso inesorabilmente pubblico a vantaggio della tv.  Oggi, con questa crisi che ci porta a ripensare l’uso del nostro tempo e con una televisione sempre più inguardabile, mi aspetto che il fenomeno ritrovi una certa forza; sta per venire la bella stagione e io scommetto che molti più italiani usciranno la sera per assistere a qualche iniziativa locale: una discussione, una conferenza, la presentazione di un libro… Mi raccomando, evitate di accoglierli coi soliti powerpoint sciatti e pallosi o con le solite sproloquiate verbose, se no addio: tornano da Bruno Vespa.
Questo  filmettino può fare da esempio metodologico anche per questo; ha cambiato moltissime coscienze proprio nel popolo più consumista ed energivoro del mondo. Il New York Times cita un docente secondo cui è persino più convincente del film di Al Gore “An Inconvenient Truth”, che dura un’ora e mezzo e a lui pare meno efficace per stimolare le discussioni in classe. Secondo me (scusate l’ovvietà) sono due media diversi, quello per piccolo e per grande schermo, che vanno in sinergia; comunque siamo qui a ribadire l’importanza di quello piccolo, fatto semplicemente con un computer, due faretti e un soggetto molto, molto, moooolto accurato.

Scaricatelo a questo indirizzo: www.storyofstuff.com

8 Comments

  1. Qui trovate la versione del documentario tradotta in italiano: http://altrabrescia.ning.com/profiles/blog/show?id=2041463%3ABlogPost%3A1663
    Se vi serve in home page abbiamo un banner già tradotto “La storia delle cose”.

    A presto.
    Paolo.

  2. ChiaraP

    Bravi, però… come perde il ritmo rispetto all’inglese

  3. Marco

    Onore ai volontari: dev’essere stata dura per la speaker tradurre la verve retorica della Leonard; è chiaro che in lingua originale è più trascinante.
    Se mai la musichetta messa invece dei suonini: è tipica della paura del silenzio, che ci fa mettere rumore ogni volta che troviamo del bianco o del silenzio. Se diminuisce l’essenzialità ed aumenta la prevedibilità, il prodotto diventa più lento, è fatale…

  4. Mario

    Comunque l’hanno fatto e quanti non sanno l’inglese ora non ne sono più tagliati fuori.

  5. Albe

    notare l’effetto “storia”. Se la biografia riguarda le cose che ci stanno intorno, ciascuno è storyteller, ciascuno è immerso nella sceneggiatura, e questo si sta sostituendo alla politica come era intesa prima. E’ quello che si dice della narrazione cross-mediale: l’esperienza comune come officina di narrazioni condivise.

  6. max

    il Francia gira semplicemente sottotitolato; stranamente mi sembra che tenga meglio l’attenzione.

  7. Marco

    Grazie a tutti coloro che intervengono, specialmente ai vicini di casa bresciani, non sapevo che tra le tante cose avessero fatto anche questa.
    Altre lingue si scaricano qui http://www.storyofstuff.com/international/
    Tutte sono in lingua originale coi sottotitoli.
    Credo che siano sponsorizzate, all’americana, dalla Tide Foundation.
    Mi interessa il prodotto, ma di più il fenomeno e la metodologia.

  8. Alessandro

    Mi ha colpito molto, sono concetti che tutti dovremmo tenere presente perche è la realtà e da quella non si può sfuggire, prima o poi ma penso prima tutto questo ci ricadrà addosso come un macigno, altro che asteroide che causerà l’estinsione degli uomini, la vera catastrofe siamo noi.

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